La chiesa, un popolo che fa storia ( speriamo non come in passato…)

di Ludovico Polastri

Si è inaugurato anche quest’anno, in concomitanza con l’iniziativa lanciata dal teologo Antonio Rungi per ricercare Miss suora 2008,  il consueto Meeting di Rimini con la prolusione del card. Bagnasco, presidente della CEI e cardinale di Genova. Lo slogan che ha lanciato è il seguente:” La chiesa, un popolo che fa storia”. La prima osservazione che mi viene in mente è che speriamo non la faccia come l’ha fatta per 2000 anni in quanto fare storia tra crociate, inquisizioni, negazioni di eutanasia, sofferenze come redenzioni, pedofilia e quant’altro è fare una brutta storia. Sarebbe meglio nasconderla anziché andane orgogliosi. Ma del resto dopo i decenni di pontificato del papa globetrotter Woityla, papa definito dall’Avv. Bacchiega “sociale” e non religioso non c’è da meravigliarsi se in questi meeting invece di parlare di cose sacre si parla di tutt’altro invadendo campi estranei alla chiesa che si dovrebbe tenere alla periferia dello stato sociale anziché invaderlo con la prepotenza che l’ha sempre distinta nella sua storia secolare.
Il presidente della conferenza episcopale ha rimarcato che ” la chiesa è un popolo, sta sempre in mezzo alla gente, e non è certo una élite che parla da un pulpito”. Affermazione quanto meno azzardata in quanto non ho mai visto prese di posizione di prelati per invitare alla propria tavola bisognosi o aprire il Vaticano ai rom. Questa sì che potrebbe essere un bell’esempio di stare in mezzo alla gente: far diventare piazza San Pietro un enorme campo rom, con Bagnasco che serve ai tavoli della mensa. Comunque continuando nella sua prolusione Bagnasco ha evidenziato come tra le emergenze ci sia quella dell’educazione ovvero “aprire il giovane alla comprensione della realtà, dunque di sè”. E’ un argomento quello del sé delicatissimo e che se devoluto alla chiesa porta a storture e castrazioni caratteriali micidiali. Frequentare scuole cattoliche serve solo a formare persone represse. Nella mia vita professionale le persone più infime e cattive sono state educate dalle suore e dai preti. Dio ce ne scampi!
Il cardinale ha poi invitato i giovani a far andare di pari passo fede e ragione costruendo una “visione ragionevole della fede”. Giordano Bruno ci aveva provato ed è finito bruciato vivo in Campo dei Fiori. Il continuare a promuovere “una antropologia completa ed integrale”, come dice Bagnasco, risulta un’affermazione quanto meno sinistra…
L’intervento si è poi concluso con un’esortazione degna del “o Roma o morte” e precisamente: “O protagonisti o nessuno”. Siamo arrivati all’arringa dei politici sulle piazze. Che pena…

Published in: on agosto 25, 2008 at 11:22 am  Lascia un commento  

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